Un Progetto inserito nell’alveo delle iniziative in “Brescia Bergamo: capitale italiana della cultura 2023” finalizzato a porre le basi per la costruzione di una comunità dove ogni cittadino sia “preparato” a conoscere e sostenere le persone malate di demenza e le famiglie. Il Progetto, denominato “Brescia-Bergamo: Città amiche della demenza 2023” si concluderà nel mese di dicembre con l’ingresso delle due città nella rete delle Città “dementia friendly” promossa da AUI (Associazione Alzherimer Uniti).
Il progetto nasce con l’intento di attivare una pluralità di azioni capaci di costruire comunità accoglienti e amiche delle persone con decadimento cognitivo in risposta alle criticità connesse alla patologia, ai processi di emarginazione e allo stigma che colpisce loro e le loro famiglie. L’iniziativa intende generare azioni mirate, diffuse e partecipate dalla collettività al fine di favorire un contesto di vita che permetta alle persone affette da demenza e ai loro familiari e caregivers di vivere una quotidianità di accettazione e fiducia, spostando l’attenzione dalla malattia alla qualità della vita del soggetto e delle persone intorno, con l’obiettivo di promuovere azioni e iniziative capaci di tenere insieme l’esperienza soggettiva di ciascuno ed il contesto di vita e di cercare strade per una cura centrata sulla persona e sulle relazioni.
Gli Enti attuatori del Progetto sono:
– Fondazione Casa Di Industria Onlus – Brescia -(Capofila del progetto
– Fondazione Brescia Solidale Onlus – Brescia (Partner)
– Fondazione Casa Di Dio Onlus – Brescia (Partner)
– Fondazione Casa Serena Onlus di Brembate – Prov. di Bergamo (Partner)
Vanta inoltre numerosi sostenitori, tra cui tra cui il Comune di Brescia, presente con un rappresentante nella Cabina di Regia del progetto e da una ampia rete di soggetti ed enti.
Tra le azioni previste, riveste un ruolo cruciale il tema della divulgazione e della comunicazione alla popolazione delle dinamiche legate a questo tipo di malattia attraverso un approccio non catastrofico, ed illustrando invece, a fianco delle conoscenze utili alla gestione della malattia, i servizi oggi presenti sul territorio.
L’esperienza che andiamo a proporre è di tipo emozionale: fare un’esperienza emozionale e conoscitiva della malattia attraverso la tecnologia fornita dalla realtà aumentata, per mezzo di visori in 3D.
L’esperienza consiste in una prima parte emozionale in cui la voce narrante, in prima persona, racconta la propria esperienza di malato di Alzheimer di recente diagnosticato. La seconda parte è invece dedicata all’accompagnamento di chi guarda verso la possibilità di intervenire all’interno dell’ambiente domestico per una modifica dello stesso finalizzata a ridurne l’impatto sulla vita quotidiana.”